Luca Rasponi

Giornalista e addetto stampa, scrivo per lavoro e per passione.

Una cosa difficile: chiedere scusa per ricominciare

5 gennaio 2017

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Una cosa difficile copertinaDice il Dalai Lama: «Il nostro primo obiettivo in questa vita è aiutare gli altri: se non puoi aiutarli, almeno non ferirli». E quando succede? Che fare quando per orgoglio, per rabbia o magari per errore facciamo del male a qualcun altro? A quel punto bisogna fare una cosa difficile: chiedere scusa.

Si intitola proprio così il volume di Silvia Vecchini e Sualzo, pubblicato da Bao Publishing nella collana dedicata ai più piccoli. Ma Una cosa difficile è tutto fuorché un libro riservato soltanto ai bambini, per la semplicità e l’immediatezza con cui racconta una delle azioni più difficili della nostra quotidianità.

A volte chiedere scusa è come scalare una montagna: lo dimostra il peso specifico che hanno certe scuse storiche, chieste o mancate, nel mondo adulto della politica e delle relazioni internazionali.

Lo dimostrano certi abbracci, certe riconciliazioni difficili che segnano la fine di fratture durate decenni, di ferite all’apparenza insanabili e che invece si possono rimarginare. Non facendo tornare tutto come prima, perché la cicatrice rimane, ma consentendo alle persone – a volte addirituttura ai popoli interi – di andare avanti, quando non addirittura di maturare facendo tesoro dell’esperienza passata.

Una cosa difficile / 1

Due piccoli amici, un giocattolo rotto e 48 tavole a tre colori riescono davvero a raccontare tutto questo? Che l’importante è ciò che sta dietro a quella parola, ovvero la volontà di riavvicinarsi superando le distanze, di rimediare ai propri errori cominciando con l’ammetterli?

Beh, la risposta è sì: Una cosa difficile non è solo uno strumento educativo bello e utile da proporre a un bambino. È anche uno stimolo offerto a noi adulti per ripensare criticamente le nostre azioni, interrogandoci sulla loro correttezza e sulla possibilità che abbiano ferito qualcun altro.

«C’è una cosa da grandi che a volte i grandi non ti sanno insegnare: chiedere perdono a un amico quando hai sbagliato». Così recita la quarta di copertina del volume. E se davvero insegnare qualcosa è il modo migliore per capire quanto la si conosce, forse siamo noi – ancora prima dei bambini – a dover reimparare a chiedere scusa.

Perché a volte è veramente una cosa difficile come scalare una montagna, con il ghiaccio e il vento contro. Ma è altrettanto vero che, spesso, chiedere scusa è il modo migliore per ricominciare.

Una cosa difficile / 2

 

Leggi l’articolo originale su Discorsivo.

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