Luca Rasponi

Giornalista e addetto stampa, scrivo per lavoro e per passione.

La svastica sul sole

29 agosto 2011

Pubblicato su

I nazisti hanno vinto la guerra. Tedeschi e giapponesi si sono spartiti il mondo, e gli Stati Uniti sono divisi a metà tra le potenze vincitrici. In questo scenario suggestivo e inquietante si svolge La svastica sul sole, romanzo con cui Philip Dick trasporta il lettore nella fantasia della Storia e nelle profondità dell’anima.

La svastica sul sole (1962, The man in the high castle in originale) è un romanzo di fantascienza appartenente a due sottogeneri particolari. È un’ucronìa perché narra una Storia diversa da come la conosciamo, ma anche una distopìa, poiché la realtà descritta è così indesiderabile da poter essere considerata l’opposto di un’utopia.

La Seconda Guerra Mondiale ha visto prevalere le forze dell’Asse, che hanno esteso il loro dominio sull’intero pianeta. Negli Stati Uniti – divisi tra il controllo giapponese ad ovest e quello tedesco ad est – si svolge un racconto privo di un vero protagonista, in cui tutti i personaggi si affannano per cercare un senso a sé stessi, intrecciando solo occasionalmente le loro vite.

Germania e Giappone, ormai diventate superpotenze mondiali, si affrontano in una guerra fredda per il controllo dell’intero pianeta. Ma c’è un libro, La cavalletta non si alzerà più di Hawthorne Abendsen, che preoccupa molto le gerarchie naziste.

Il romanzo, la cui lettura è vietata ai cittadini del Reich, descrive un mondo in cui l’Asse ha perso la guerra, alimentando speranze e riflessioni di chi è insofferente al dominio tedesco. E così accade che il negoziante Robert Childan si chieda curioso:

«Sarà interessante vedere come l’autore descrive un mondo dominato dagli ebrei e dai comunisti, con il Reich in rovina e la Russia che si estende dall’Atlantico al Pacifico. Chissà se descrive anche una guerra tra la Russia e gli Stati Uniti?» concludendo, con grande sorpresa del lettore:

«Dovrebbe servire a farci capire quanto siamo fortunati. Malgrado gli ovvi svantaggi… potremmo trovarci molto peggio. Quel libro ci impartisce una grande lezione. Sì, qui comandano i giap, e noi siamo una nazione sconfitta. Ma dobbiamo guardare avanti, dobbiamo costruire».

La relatività propria della condizione umana, impossibile da giudicare con chiarezza dalla nostra posizione limitata, è il filo rosso comune a tutta la narrativa di Dick, che da grande maestro della fantascienza riflette sulla nostra esistenza tramite l’allegoria di situazioni impossibili.

«In qualche altro mondo probabilmente è diverso. Meglio di così. Esisteranno chiare alternative tra bene e male. Non queste oscure commistioni, queste mescolanze, senza gli strumenti adeguati per distinguere le componenti. Noi non abbiamo il mondo ideale, come vorremmo che fosse, dove la moralità è semplice perché semplice è la conoscenza. Dove ognuno può fare ciò che è giusto senza sforzo perché riconosce l’evidenza».

Questa riflessione del capitano tedesco Wegener riguarda solo il mondo fantastico del romanzo, o anche il nostro? I dubbi di chi deve allearsi con le SS pur di arginare la fanatica brama di conquista del Reich sono così diversi dai compromessi moralmente inaccettabili che abbiamo conosciuto durante la guerra fredda?

Queste ed altre domande animano il romanzo di Philip Dick, che si conclude in modo enigmatico svelando il mistero che avvolge La cavalletta non si alzerà più. Ma, soprattutto, confermando ancora una volta ancora la visione dello scrittore, che cerca risposte dalla vita pur consapevole che il suo è uno sguardo confuso: come attraverso uno specchio, un oscuro scrutare.

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Commenti

Un commento per La svastica sul sole

  1. Ilaria scrive:

    Ciao Luca!
    Possiamo sapere chi è l’uomo nell’alto castello (The man in the high castle)? Oppure significherebbe svelarci troppo nel caso non avessimo ancora letto il libro?
    Grazie!

  2. Luca Rasponi scrive:

    Farò così, svelerò chi è ma non perché, così da conservare un po’ di mistero… l’uomo nell’alto castello è Hawthorne Abendsen, l’autore de “La cavalletta non si alzerà più”, che come si può intuire già dall’articolo ha un ruolo nella storia più importante di quanto si possa pensare…

    Allora, sono riuscito a svelare un indizio confondendo ancor di più le acque?!? 😉

  3. Ilaria scrive:

    Affermativo!

  4. Valerio scrive:

    Salve sono Valerio , abito a Bologna , 1 appassionato dei libri diP.K. DICK . Ne ho diversi nella mia , pur modesta biblioteca , detto cio’ chidedevo se fosse possibile reperire il tomo : “la cavalletta non si alzera’ piu’ ” , di HAWTORNE ABENDSEN . In quale libreria potrei trovarlo ‘. Ciao

    • Luca Rasponi scrive:

      Ciao Valerio, per quel che so non è possibile trovare “La cavalletta non si alzerà più” in libreria… perché questo libro non esiste! È un’invenzione letteraria di Philip Dick, un po’ come il “Necronomicon”, libro maledetto creato da H.P. Lovecraft. Poi può darsi ci siano casi di omonimia oppure che qualcuno, dopo aver letto “La svastica sul sole”, abbia deciso di scrivere “La cavalletta non si alzerà più” come omaggio a P.K. Dick… ma se si eccettuano queste due circostanze, il libro resta un prodotto della fantasia dello scrittore, che nemmeno lui si è mai occupato di creare davvero che io sappia… quindi, ripeto, non credo proprio sia possibile acquistarlo in libreria! 🙂

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