Luca Rasponi

Giornalista e addetto stampa, scrivo per lavoro e per passione.

L'incredibile compleanno di Hulk

18 maggio 2012

Pubblicato su

Il 1962 è un anno cruciale per il fumetto. Una casa editrice americana con una lunga storia alle spalle sta per conoscere la sua seconda giovinezza, fatta di innumerevoli personaggi di grandissimo successo negli anni a venire. Fra questi, ce n’è uno particolarmente turbolento. È la variabile impazzita dei fumetti di supereroi, e invitarlo a una festa in suo onore potrebbe non essere una buona idea. Ma gli auguri bisogna farli anche a lui, perché questo mese Hulk compie 50 anni!

Era il maggio 1962 quando il Golia Verde faceva la sua comparsa nelle edicole… senza però avere la pelle del colore che tutti conosciamo. Sembra assurdo, ma è proprio così: nelle prime storie che lo vedono protagonista, l’incredibile Hulk mostra un colorito grigio del tutto inatteso. Questo curioso fatto si spiega con l’influenza esercitata su Stan Lee e Jack Kirby da due celebri personaggi della letteratura anglosassone: il doppio dottor Jekyll/mister Hyde di Robert Louis Stevenson e il mostro di Frankenstein di Mary Shelley.

Come spiega lo stesso Stan Lee, il mostro di Frankensein interpretato da Boris Karloff nel celebre film del 1931 gli mise in testa l’idea di «un mostro che fosse davvero un bravo ragazzo, uno dei buoni», mentre il riferimento all’opera di Stevenson è naturalmente nella «trasformazione di una persona normale in un mostro». Il primo numero della serie porta una traccia evidente di queste suggestioni: sulla copertina dell’albo campeggia infatti la domanda «È un uomo, è un mostro o entrambi?» cui sembra rispondere il titolo: «L’incredibile Hulk, l’uomo più strano di tutti i tempi!!».

In linea con questi due personaggi letterari, in origine Hulk era più oscuro e tenebroso di quanto sarebbe stato in seguito: proprio per questo, accanto a una fisionomia simile a quella del mostro di Frankenstein, Stan Lee scelse per la pelle della creatura il colore grigio, convinto che rendesse il mostro particolarmente spaventoso. Il problema era la stampa: sulle pagine di un fumetto da pochi centesimi il grigio non rendeva come sperato dall’autore, così la scelta ricadde sul verde. Il risultato lo conosciamo tutti, ed è uno dei marchi di fabbrica di un personaggio storico per i comics Usa: il secondo grande successo – dopo i Fantastici Quattro – degli anni ’60 targati Marvel.

Bruce Banner è uno scienziato nucleare responsabile di un progetto top secret dell’esercito americano, sotto la resposabilità del generale Thadeus “Thunderbolt” Ross. Travolto suo malgrado nell’esplosione di una bomba a raggi Gamma, ogni volta che perde il controllo di sé Banner si trasforma nell’incredibile Hulk, un mostro di forza spropositata che è tutto il contrario del timido e mite studioso. L’unica persona in grado di ricondure il Golia Verde alla ragione è la fidanzata Betty Ross, figlia proprio di quel generale Ross che fa tutto il possibile per braccare Hulk e condurlo in cattività.

Queste sono le origini di un personaggio che, da allora, di strada ne ha fatta davvero tanta. Come altri eroi diventati icone pop in tutto il mondo, Hulk è approdato anche in tv e al cinema: celeberrima la serie degli anni ’80 con Lou Ferrigno nei panni del Golia Verde. Amatissimo dai fans, l’attore ha prestato la sua voce anche alle successive trasposizioni cinematografiche del mostro: Hulk (Ang Lee, 2003), The Incredible Hulk (Louis Leterrier, 2008) e The Anvengers (Joss Whedon, 2012).

Ma naturalmente la fortuna del personaggio è basata innanzitutto sulle sue serie a fumetti. Hulk è spesso il jolly, l’arma impropria delle storie della Marvel. La sua imprevedibilità ne fa il personaggio perfetto per ogni evenienza, eroe tormentato o minaccia temibile, mentre la sua forza incalcolabile lo rende un avversario proibitivo per chiunque.

La potenza di Hulk non è mai stata quantificata in termini certi: dai dibattiti un po’ datati su chi sia più forte tra lui e La Cosa dei Fantastici Quattro, infatti, ormai si è passati a scontri titanici con esseri che in teoria dovrebbero essere in grado di sbarazzarsi di lui senza troppi problemi, da Silver Surfer a Thor.

Hulk però non è solo forza bruta. Tra le fasi più significative della storia del personaggio c’è infatti la gestione di Peter David, al timone della serie dal numero 337 del maggio 1987 fino al 467 dell’agosto 1998. Preso in mano il personaggio dopo 25 anni di vita editoriale, lo sceneggiatore del Maryland lo ha condotto per oltre un decennio in territori nuovi e inesplorati. Con storie come La psicanalisi di Hulk, David ha messo in rilievo i disturbi della personalità di Banner – dovuti tra l’altro ad un’infanzia terribile – rappresentando le sue identità multiple come due diversi Hulk: uno verde e irrazionale, l’altro grigio e oscuro come quello delle origini.

Nelle sue innumerevoli avventure Hulk è stato un eroe, un Vendicatore, un fuggitivo e una minaccia per l’intero Pianeta. Tra un salto di qualche chilometro e un pugno in grado di devastare un edificio, si è anche seduto sul lettino dell’analista. Dopo tutto questo tempo, però, bastano ancora le stesse due semplici parole per entusiasmare i fans del Golia Verde: auguro loro e al loro eroe preferito altri 50 anni di disastri e devastazione… e attenzione gente, perché Hulk spacca!

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Commenti

Un commento per L'incredibile compleanno di Hulk

  1. Enrico "Cole" Mambelli scrive:

    stupendo anzi sublime!! ma che dico… Spacca!!

  2. Il lato Nerd di Eddy scrive:

    Spaccosissimo Raspo!
    Mi permetto un paio di aggiunte 🙂
    Riprendo il dibatitto “Quanto è forte Hulk” per ricordare che, dopo che il golia ha steso La Cosa con un doppio schiaffone, c’è voluta (è bastata a malapena) tutta la forza scatenante di Sentry (definito il più potente personaggio dell’Universo Marvel) per placare Hulk di ritorno da Planet Hulk.

    Punto due: se non fosse per Hulk, forse non avremmo mai avuto l’onore di poterci gustare le avventure di uno dei personaggi Marvel più amati: Wolverine. Ricordo infatti che il caro amico canadese ha fatto la sua prima apparizione suk numero 180 di “The Incredible Hulk” (1974?). Sicuramente Romita Sr. l’avrebbe buttato in qualche altra storia, ma sono convinto che lo scontro con il gigante verde dei numeri 180-181 abbiano permesso di mettere in luce il grande talento di colui che è uno dei personaggi di punta della Marvel oggi!
    *SNIKT*

    • Luca Rasponi scrive:

      Grazie per le informazioni Eddy! Come sai sul versante Marvel ho ancora tanto da imparare 🙂

      A questo proposito, ho ricevuto una mail molto gradita da parte di Gianluca Ferrari, che ho scoperto essere il maggior esperto di Hulk in Italia. Anche lui mi ha segnalato qualche integrazione/precisazione per il mio passaggio sui poteri del Golia Verde, spiegandomi che “L’aspetto maggiormente variabile è quello legato al potere, un potere ‘dinamico’ che permette a Hulk di fare a botte un giorno con Spidey, un altro con La Cosa, un altro ancora con Thor o Silver Surfer oppure con esseri decisamente superiori; la recente World War Hulk e War World Hulk(s) ne è l’assoluta riprova”.

      Oltre a queste preziose informazioni, Gianluca mi ha indicato una vera e propria risorsa per i fan italiani del Golia Verde: il suo libro “50 anni di Hulk” (http://www.ilfoglioletterario.it/Catalogo_Fumetti_Hulk_Ferrari.htm), che analizza il personaggio in tutti i suoi aspetti con l’obiettivo di offrire ai lettori “la guida definitiva al Golia Verde… 400 pagine di puro nerdismo a raggi gamma!”.

      Come non essere felici di leggere queste parole? 🙂

  3. Maximilian scrive:

    Da fan del personaggio mi fiondo assolutamente ad acquistarlo anche perchè conosco l’autore (sebbene non di persona) ed è veramente un esperto con la E maiuscola!
    Se posso aggiungere un contributo alla discussione, Hulk batte Sentry senza neppure dare il massimo, perchè il massimo (parola grossa per Hulk sia chiaro) lo raggiunge solo un sacco di numeri dopo nella saga Cuore di Mostro. E poi è confermato che quando Hulk ha battuto Sentry si stava proprio trattenendo. Lo dice sull’ultimo numero di Incredibile Hulk italiano.
    Insomma, Hulk è il più forte che c’è.

    • Luca Rasponi scrive:

      Ciao Maximilian, grazie per il tuo commento. Qualsiasi contributo è sempre ben accetto, soprattutto se in salsa nerd come il tuo: mi fa moltissimo piacere che attorno ai miei articoli si sviluppino dibattiti del genere, che sono il pane per ogni appassionato di fumetti dei supereroi 🙂

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